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A causa dei continui assalti alle coste
pugliesi effettuati ora dai pirati, ora dalla Dalmazia, dall'Albania o
dalle isole greche, tra il 1558 e il 1567 nella sola Puglia si
realizzarono 96 torri di due tipi: di avvistamento e di difesa. Le torri
di avvistamento erano a pianta cilindrica, quelle adibite alla difesa
erano a pianta quadrangolare. Queste ultime erano equipaggiate di
catapulte, colubrine e armi da fuoco. Alcune di queste torri sono state
restaurate e recuperate completamente altre invece sono in uno stato di
abbandono totale. Molte di queste torri sono delle vere e proprie
fortezze e tutte comunicanti a vista tra loro. Il corpo dei torrieri,
erano gli addetti al controllo della costa, facevano la spola tra le
torri, in caso di sbarchi nemici erano in grado di allertare la
popolazione civile direttamente con segnali luminosi o acustici, prodotti
questi ultimi con corni, campane e colpi di archibugio. Le torri avevano
la porta d'ingresso molto stretta e posta ad una certa altezza per ovvi
motivi di sicurezza. Disponevano al loro interno, posta alla base della
costruzione, di una cisterna dove venivano convogliate le acque piovane e
alcune, particolarmente quelle quadrangolari, disponevano di vani e spazi
molto ampi dove potevano trovare posto molti uomini.
Queste tipi di torri non sono presenti solo
sulle coste ma alcune erano poste anche nell'entroterra oggi inglobate
nella struttura urbana, come a Martina Franca dove la torre normanna
diviene il campanile della Chiesa Madre, a Bitonto con la torre angioina e
a Cisternino con la "Torre del Vescovo" o "Torre Comunale". Anche le torri
sopra citate avevano la stessa funzione: di avvistamento e di
difesa. |
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